Con il termine musicologia s’intende lo studio della musica di carattere teorico, diverso dall’approccio tecnico-pratico (ossia della pratica musicale svolta dai musicisti). Il termine è derivato dal tedesco Musikwissenschaft, entrato in uso nel corso del XIX secolo. Secondo l’articolazione proposta a fine Ottocento dal musicologo austriaco Guido Adler e perfezionata da altri studiosi, la musicologia si divide sommariamente in tre grandi aree: sistematica; storica; etnomusicologica.
La corrente musicologia tende tuttavia a non considerare rigidamente separate queste tre aree, ma a sfruttarne le interrelazioni. La musicologia ha sviluppato forti relazioni con altre discipline umanistiche (letteratura, filosofia, filologia, pedagogia, arti visive, teatro, cinema) e con altre scienze (psicologia, sociologia, acustica, acustica applicata).
La musicologia ha carattere scientifico: in campo storico la ricerca si fonda sullo studio delle fonti, sia musicali, sia archivistiche. Attraverso lo studio, la critica e l’analisi delle fonti, edite o inedite, il musicologo presenta nelle sue pubblicazioni elementi di novità, relative sia all’acquisizione di nuovi dati, sia ad una diversa interpretazione di essi. In questo senso appare chiara la differenza tra lo scopo e gli esiti della musicologia, da quelli di tipo critico-giornalistico o saggistico-divulgativo, normalmente di carattere compilativo e condotti su dati talvolta non verificati, se non addirittura smentiti dagli studi musicologici.
La corrente musicologia tende tuttavia a non considerare rigidamente separate queste tre aree, ma a sfruttarne le interrelazioni. La musicologia ha sviluppato forti relazioni con altre discipline umanistiche (letteratura, filosofia, filologia, pedagogia, arti visive, teatro, cinema) e con altre scienze (psicologia, sociologia, acustica, acustica applicata).
La musicologia ha carattere scientifico: in campo storico la ricerca si fonda sullo studio delle fonti, sia musicali, sia archivistiche. Attraverso lo studio, la critica e l’analisi delle fonti, edite o inedite, il musicologo presenta nelle sue pubblicazioni elementi di novità, relative sia all’acquisizione di nuovi dati, sia ad una diversa interpretazione di essi. In questo senso appare chiara la differenza tra lo scopo e gli esiti della musicologia, da quelli di tipo critico-giornalistico o saggistico-divulgativo, normalmente di carattere compilativo e condotti su dati talvolta non verificati, se non addirittura smentiti dagli studi musicologici.
Contributo di: Redazione AIPFM.
Percorso formativo/Scuole:
Opportunità lavorative:
- Ricerca e insegnamento accademico: Università e conservatori rappresentano i principali sbocchi lavorativi per i musicologi. Le opportunità includono posizioni di ricerca (assegnisti, ricercatori a tempo determinato e indeterminato) e docenza (professori a contratto e di ruolo) in diverse aree della musicologia (storica, sistematica, etnomusicologia).
- Archivi e biblioteche musicali: Archivi di stato, biblioteche nazionali e specializzate in musica impiegano musicologi per la catalogazione, la conservazione, la digitalizzazione e la valorizzazione di fonti musicali e documentarie.
- Istituzioni culturali e musei: Musei di strumenti musicali, fondazioni culturali e altre istituzioni possono impiegare musicologi come curatori, conservatori, responsabili di progetti di ricerca e divulgazione.
- Editoria musicale e critica musicale: Case editrici musicali, riviste specializzate (sia accademiche che divulgative) e quotidiani possono offrire opportunità per musicologi come redattori, revisori di testi, curatori di edizioni critiche e critici musicali.
- Consulenza musicale per produzioni audiovisive e teatrali: Film, documentari, serie TV e spettacoli teatrali che richiedono ricostruzioni storiche o analisi musicali specifiche possono avvalersi della consulenza di musicologi.
- Organizzazioni per la tutela del patrimonio musicale: Enti governativi e non governativi dedicati alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio musicale (es. UNESCO, ministeri della cultura) possono impiegare musicologi per progetti di ricerca, catalogazione e sensibilizzazione.
- Musicoterapia (con formazione aggiuntiva): La musicologia può fornire una base teorica solida per intraprendere la carriera di musicoterapeuta, che utilizza la musica a fini terapeutici. Tuttavia, è necessaria una formazione specifica in musicoterapia.
- Industria musicale (in ruoli specifici): Sebbene meno diretto, musicologi con competenze specifiche (es. analisi musicale, storia del diritto d’autore) possono trovare impiego in case discografiche, società di gestione dei diritti d’autore o piattaforme di streaming.
Aziende/Professionisti del settore:
- Reinhard Strohm: Musicologo tedesco, noto per i suoi studi sulla musica rinascimentale e barocca.
- Carolyn Abbate: Musicologa statunitense, influente per i suoi approcci teorici e interpretativi all’opera.
- Nicholas Cook: Musicologo britannico, con interessi che spaziano dalla performance musicale alla popular music.
- Philip Bohlman: Etnomusicologo statunitense, figura di riferimento negli studi sulla musica popolare e le identità culturali.
- Franco Fabbri: Musicologo italiano, pioniere degli studi sulla popular music in Italia.
- Agostino Ziino (scomparso): Musicologo italiano di fama internazionale, specializzato nel Rinascimento musicale. Cesare Fertonani: Musicologo italiano, con importanti contributi sulla musica del Novecento e sulla semiotica musicale.
Link al video youtube:
Note:
Bibliografia essenziale:
- “Musicologia” di Lorenzo Bianconi: Un testo introduttivo completo che esplora le diverse aree e metodologie della musicologia.
- “Che cos’è la musica?” di Alessandro Baricco (anche se non strettamente musicologico, offre spunti di riflessione sul significato e lo studio della musica).
- “Storia della musica” di Donald Jay Grout e Claude V. Palisca: Un manuale di riferimento fondamentale per la storia della musica occidentale. Testi specifici sui diversi periodi storici (es. “Music in the Renaissance” di Gustave Reese, “Music in the Baroque Era” di Manfred Bukofzer, “Classical Style” di Charles Rosen, “Nineteenth-Century Music” di Carl Dahlhaus).
- “Armonia” di Heinrich Schenker (testo avanzato e influente sull’analisi musicale).
- “Teoria musicale” di Benward e Saker: Un manuale completo di teoria e armonia. Testi di semiotica musicale, estetica musicale e filosofia della musica. Etnomusicologia:
- “Teoria e metodo in etnomusicologia” di Bruno Nettl: Un testo di riferimento sulle metodologie della ricerca etnomusicologica.
- “Musica e cultura” di Alan P. Merriam: Un classico che esplora le funzioni della musica nelle diverse culture. Studi monografici sulle musiche di diverse culture del mondo.
- Metodologia della Ricerca Musicale: Manuali di metodologia della ricerca storica e bibliografica. Guide alla citazione e alla redazione di testi scientifici.