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I MESTIERI DELLA MUSICA

Polistrumentista

Un polistrumentista (a volte chiamato anche pluristrumentista) è un musicista che suona più di uno strumento musicale. In base al tipo strumento, questi possono essere suonati in contemporanea o in alternanza. Polistrumentisti sono molto comuni nel jazz e in altri tipi di musica e forme d’arte (come nei circhi, oppure nella musica da strada come il famoso duo di uomini orchestra Otto e Barnelli). Era prassi fin dall’antichità accompagnare il suono di uno strumento a fiato o a corda con delle piccole percussioni appese al corpo. Inoltre vi è sempre stata una certa “interscambiabilità” tra strumenti a tastiera (pianoforte, clavicembalo, organo). Molti strumentisti a corda si cimentano con strumenti “simili” (violino e viola, oppure violino e mandolino che hanno la stessa accordatura, o anche chitarra e basso elettrico, simili per accordatura, forma e tecnica). Tra gli ottoni è comune trovare trombonisti che suonano l’eufonio o trombettisti che suonano il flicorno soprano (tutti strumenti con bocchini molto simili). Ma è tra i legni che si trova il maggior numero di combinazioni. Già nell’epoca barocca lo stesso strumentista si cimentava abitualmente con flauto traverso ed oboe, clarinetto ed oboe o flauto dolce ed oboe. Nelle big band americane è prassi da decenni che i suonatori di sassofono siano chiamati a suonare anche altri strumenti della famiglia dei legni, normalmente abbastanza simili per imboccatura e diteggiatura (non è infrequente nelle orchestre da ballo vedere il clarinettista imbracciare anche il sassofono).


Contributo di: Redazione AIPFM.


Percorso formativo/Scuole:


Opportunità lavorative:

  • Musicista di sessione (in studio di registrazione): La versatilità di un polistrumentista è un grande vantaggio in studio, dove può essere chiamato a suonare diversi strumenti in un singolo brano o album, riducendo i costi e semplificando la logistica.
  • Musicista live (in band o ensemble): Essere in grado di passare da uno strumento all’altro durante un’esibizione live aggiunge dinamicità e permette di coprire più ruoli musicali all’interno del gruppo.
  • Orchestre e ensemble (ruoli specifici o sostituzioni): In alcune orchestre o ensemble, soprattutto in repertori contemporanei o meno tradizionali, la capacità di suonare strumenti affini (come diversi strumenti a fiato o ad arco) può essere un valore aggiunto. Inoltre, un polistrumentista può essere un sostituto più versatile.
  • Teatro musicale e musical: In queste produzioni, spesso i musicisti devono suonare più strumenti a seconda delle esigenze della partitura.
  • Colonne sonore per cinema, TV e videogiochi: Similmente al lavoro in studio, la capacità di un polistrumentista di eseguire diverse parti strumentali può essere molto apprezzata.
  • Musica da strada e artisti “uomo orchestra”: Come menzionato, la capacità di suonare più strumenti contemporaneamente o in sequenza è l’essenza di questo tipo di performance.
  • Insegnamento: Un polistrumentista può offrire lezioni su più strumenti, ampliando la propria offerta didattica e attraendo un numero maggiore di studenti.
  • Arrangiatore e compositore: La familiarità con diversi strumenti offre una prospettiva più ampia nell’arrangiamento e nella composizione, permettendo di scrivere parti più efficaci e creative per diverse formazioni.
  • Musica per circhi e spettacoli di varietà: La versatilità musicale è spesso richiesta in questo tipo di contesti.
  • Biblioteche musicali e archivi sonori: Un polistrumentista con competenze organologiche può essere utile per la catalogazione e la comprensione delle caratteristiche degli strumenti.

Aziende/Professionisti del settore:

  • Mike Oldfield: Famoso per le sue opere progressive e ambientali, suona un’ampia varietà di strumenti (chitarra, basso, tastiere, percussioni, flauti).
  • Lenny Kravitz: Suona chitarra, basso, batteria, tastiere e altri strumenti nelle sue registrazioni e spesso anche dal vivo.
  • Prince (scomparso): Un talento poliedrico che suonava chitarra, basso, tastiere, batteria e molti altri strumenti con maestria.
  • Brian Jones (Rolling Stones, scomparso): Suonava chitarra, armonica, sitar, dulcimer e altri strumenti, aggiungendo colori unici alla band.
  • Paul McCartney (The Beatles): Bassista iconico, ma anche abile chitarrista, pianista e batterista.
  • Stevie Wonder: Cantante e compositore geniale, eccelle con tastiere, armonica, batteria e basso.
  • Jacob Collier: Un artista contemporaneo noto per le sue complesse armonie e la sua capacità di suonare numerosi strumenti con virtuosismo.
  • Molti cantautori e musicisti italiani sono polistrumentisti, come Edoardo Bennato (chitarra, armonica), Fabrizio De André (chitarra, flauto), Pino Daniele (chitarra, basso, armonica).

Link al video youtube:


Note:

Non esiste una bibliografia specifica per “diventare polistrumentista”, poiché il percorso è individuale e dipende dagli strumenti che si desidera imparare. Tuttavia, ecco alcune aree di studio e risorse utili: Metodi di studio per i singoli strumenti: È fondamentale avere una solida base tecnica e teorica su ogni strumento che si desidera imparare. Esistono innumerevoli metodi didattici per ogni strumento (chitarra, basso, batteria, pianoforte, fiati, archi, ecc.). Teoria musicale: Una profonda comprensione della teoria musicale (armonia, melodia, ritmo) è essenziale per poter applicare le proprie conoscenze su diversi strumenti e per arrangiare e comporre. Libri come “Armonia” di Walter Piston o “Teoria della musica” di Benward e Saker possono essere utili. Ear training: Sviluppare un buon orecchio musicale aiuta a trasferire le proprie idee musicali da uno strumento all’altro e a imparare nuovi strumenti più rapidamente. Esistono numerosi esercizi e metodi per l’ear training. Storia degli strumenti musicali e organologia: Comprendere la storia e le caratteristiche dei diversi strumenti (come descritto nel prompt precedente sull’organologia) può arricchire la propria prospettiva musicale. Manuali di arrangiamento e orchestrazione: Se l’obiettivo è utilizzare la propria versatilità per arrangiare e comporre, libri come “Arrangiamento e orchestrazione” di Nelson Riddle o “Principles of Orchestration” di Rimsky-Korsakov (anche se focalizzato sull’orchestra sinfonica, i principi possono essere applicati a diverse formazioni) sono importanti. Trascrizioni e partiture: Studiare come le parti sono scritte per diversi strumenti in vari generi musicali può fornire spunti e idee.

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